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Chi sono

Sono nato a Brescia nel 1955, in un vecchio monastero del 1400, dove ho vissuto fino a 19 anni.

Durante le superiori mi avvicinai alla non-violenza diventando obiettore di coscienza, scelta che mi portò nel 1974 a svolgere, in alternativa al servizio militare, il servizio civile (uno dei primi a svolgerlo) presso “La casa del fanciullo” a Gargnano (BS). 

Terminato il servizio civile, mi sposai e dopo qualche anno nacquero i miei figli: Nazzarena nel 1981, RosarioFilippo nel 1983.  Dopo la separazione avvenuta nel 1989 nacque il mio quarto figlio nel 1994: Samuele (ora Jayaviro).

Fin da giovane sono sempre stato proteso ad aiutare gli altri cercando di essere utile a chi aveva bisogno. Certe volte succede che nella la vita ci siano dei momenti di arresto, questo mi accadde per diversi anni finché non scoprii lo Shiatsu.

Fino al 1991 pensavo che tutti quelli che ricorrevano alle “medicine alternative” (come si chiamavano negli anni ’90) avessero bisogno di un buon psichiatra, ma quando il nostro Spirito decide che è arrivato il momento di riprendere la strada, ci propone qualcosa che per noi è accettabile, con il fine di portarci a fare ciò per cui eravamo destinati fin dalla nascita.

Nel 1990 mi iscrissi ad un corso di karate dove sentii per la prima volta parlare di “energia”. A seguito di un problema tendino-muscolare l’istruttore mi consigliò di rivolgermi ad un “guaritore”, il quale utilizzando la magnetoterapia e l’omeopatia riuscì a guarirmi.

Successivamente rimasi bloccato con la schiena (avevo dei dolori che diventavano lancinanti solo muovendo gli occhi), la stessa persona mi risolse il problema permettendomi di tornare al lavoro dopo 15 giorni. Cominciai a mettere in discussione quello a cui avevo creduto fino a quel momento ed iniziò la mia ricerca; un giorno, in un supermercato mi attirò un libricino che parlava di Shiatsu, lo acquistai e rimasi affascinato dall’argomento, acquistai altri due libri sull’argomento che divorai in poco tempo.

Dopo aver letto questi due libri accadde che sul posto di lavoro un collega avesse dei dolori alla schiena, gli proposi di aiutarlo con lo Shiatsu e mi misi a premerlo o per essere precisi a schiacciarlo (più tardi capii la differenza tra premere e schiacciare), il risultato fu un netto miglioramento del suo stato. Dopo queste esperienze, decisi di iscrivermi a un corso professionale, nel 1996 diventai Operatore Shiatsu. Nel 1999 superai l’esame presso la F.I.S. (ora F.I.S.I.E.O.) diventando Operatore Shiatsu Professionista.

Praticando lo Shiatsu arrivavano sensazioni che per me erano nuove e che necessitavano di una spiegazione che fosse accettata dalla mia razionalità; cominciai a leggere libri di vari argomenti scoprendo che esisteva un mondo, reale quanto quello che vediamo con gli occhi, che aveva le sue regole e lo si poteva conoscere e percepire accettando determinati postulati. Lavorando in quel mondo si potevano raggiungere le cause di una disarmonia che non erano più fisiche, ma legate a disequilibri energetici; se si riusciva a riportare quel settore dell’organismo in equilibrio poteva scomparire il problema fisico.

Mi interessai all’omeopatia, alla cristalloterapia, alla pranoterapia, ecc.

Nel 2002 sempre con un libro (consigliatomi da un’amica) conobbi Alejandro Jodorowsky, frequentai per due anni un corso di psicogenealogia, condotto da Cristobal Jodorowsky, finalizzato ad imparare il lavoro sull’albero genealogico.

Un giorno della primavera del 2009, in una libreria fui attirato dal titolo di un libro: “Anatomia Sottile” di Roberto Zamperini, lo sfogliai e lo lasciai, dopo qualche tempo mi ricapitò fra le mani e decisi quindi di acquistarlo. Mentre procedevo nella lettura del libro mi rendevo conto di essere in sintonia con numerosi concetti espressi dall’autore. Poco dopo la mia compagna di quegli anni ebbe un problema di salute molto serio, mi chiesi  come potevo aiutarla nonostante la distanza che ci separava. Decisi di acquistare il Cleanergy (un trasmutatore energetico) del quale si parlava nel libro e glielo feci utilizzare, più tardi lo utilizzai anch’io per provare a recuperare energia e giacché funzionava decisi di intraprendere il percorso per diventare Operatore T.E.V.. Ciò avvenne nel 2012, in seguito diventai istruttore per il corso introduttivo e per i primi tre livelli.

Ora tratto le persone utilizzando tutte le tecniche che conosco: Shiatsu, Tecniche Sciamaniche e T.E.V., poiché ogni persona è unica non può essere trattata con un trattamento standard, i bisogni e le esigenze sono diverse per ciascuno di noi, pertanto partendo dall’unicità del ricevente imposto il trattamento.

L’obiettivo è sempre il benessere, ma ogni trattamento è diverso perché nel corso del tempo il cliente cambia e i cambiamenti portano ad esigenze diverse. È come quando si parte per un viaggio, c’è la preparazione, la partenza, le soste, i paesaggi da ammirare, le difficoltà da superare, la voglia di fermarsi, ed infine si raggiunge la meta che ci si era proposti.

Quello che ho da offrire è un percorso indirizzato allo star bene a 360 gradi dove si è in due a lavorare: Operatore e Ricevente, in un rapporto sinergico dove ognuno mette il massimo delle proprie possibilità.

Non mi piacciono i trattamenti lunghi, nè la dipendenza che può crearsi tra operatore e cliente; amo la libertà e la consapevolezza, desidero che anche i miei clienti le anelino e le raggiungano nel più breve tempo possibile.

Sono una persona alla costante ricerca di se stessa, della propria essenza, che a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicare il suo tempo e le sue conoscenze agli altri.

Benché entusiasmante, non è stato un percorso facile, percorrendolo ho capito che se si desidera che i trattamenti siano incisivi bisogna cambiare se stessi ad un livello molto profondo, in questo modo l’energia che si sprigiona è quella che si ha dentro e corrisponde a quello che si è a livello di Spirito, Mente e Corpo. Entrando in risonanza con l’altro, si comunica a un livello molto più profondo del verbale; l’altro sente che quello che si fa o si dice sono parti vissute dall’Operatore. Si può imparare con la testa, conoscere tante tecniche, eseguirle in modo esemplare, ma se non si è quello che si dice di essere, l’altro percepisce una dissonanza fra le parole e lo Spirito e il trattamento rimane superficiale.